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In questo articolo, Pierre Mounier (EHESS; OPERAS) ritiene che il periodo attuale corrisponda alla fine di un'era nelle relazioni tra scienza e società. In questo contesto, scrivere la storia dell'Open Science significa interrogarsi su come Internet e i modelli di gestione neoliberali negli istituti di ricerca abbiano profondamente trasformato l'idea di autonomia della ricerca, storicamente difesa dagli stessi ricercatori.

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Questo articolo tratta del ravvicinamento tra Open Science e Citizen Science. È basato su una discussione tenutasi a Losanna nel giugno 2025. Simon Dumas Pimbault (Open Edition Lab) raccoglie i principali argomenti emersi, dando ampio spazio alle citazioni dirette dei relatori.

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La Citizen Science si basa sull'idea che anche persone esterne al mondo accademico – i cittadini – possano collaborare con i ricercatori. Tizian Zumthurm, responsabile di progetto Citizen Science presso la Fondazione Science et Cité, offre nel suo contributo una breve sintesi dello sviluppo della Citizen Science in Svizzera e presenta una checklist interattiva per la pianificazione e la realizzazione di progetti.

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Le infrastrutture di ricerca sono pilastri fondamentali della scienza aperta. In questo articolo, Stephen Hart (Università di Berna) e Francesco Beretta (Università di Neuchâtel) discutono il contesto e l'attualità di un progetto di infrastruttura di ricerca centrato sulla gestione di dati storici in un ambiente Linked Open Data.

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Tra il 2023 e il 2025, l'Open Elite Data Project si è impegnato a rendere pubblici e accessibili i dati della banca dati dell'Osservatorio svizzero delle élite (OBELIS). Questo articolo, redatto da Felix Bühlmann, illustra i principali risultati del progetto e le sfide incontrate tra i requisiti di protezione dei dati e quelli di accessibilità.

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Moritz Mähr e Moritz Twente fanno il punto su un workshop da loro organizzato sull'open access e l'open peer review nelle digital humanities. Il loro contributo presenta alcune possibili alternative all'attuale sistema di pubblicazione scientifica, basate sull'impegno delle comunità di ricercatori, l'archiviazione su server di pre-print e la peer review collaborativa.

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In questo contributo, Thomas Leibundgut, co-coordinatore di Open Science presso swissuniversities, presenta le ambizioni e i risultati del programma nazionale svizzero Open Science. A partire dai due assi strategici – Open Access e Open Research Data –, l’autore mette in evidenza i progressi compiuti tra il 2021 e il 2024, così come i nuovi orientamenti del programma Open Science II (2025-2028). La discussione include anche progetti emblematici provenienti dalle scienze umane e sociali.

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Cristina Grisot, coordinatrice della rete DARIAH-CH, ripercorre la giornata di studio dedicata ai principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) e CARE (Collective Benefit, Authority to Control, Responsibility, Ethics) nelle scienze umane e sociali. Nel suo testo, mette in evidenza le sfide concrete affrontate da ricercatrici e ricercatori nell'applicazione di questi principi e propone una riflessione sulle questioni etiche, tecniche e politiche legate alla gestione responsabile dei dati nelle SHS.

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infoclio.ch quitte Twitter. Pas de quoi s'applaudir, la plupart des membres de notre communauté professionnelle l’ont fait depuis au moins trois ans, dès le rachat en 2022 par Elon Musk du service de mico-messagerie. Nous…
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Julien Raemy è Data Scientist presso gli Archivi federali svizzeri e docente alla HEG di Ginevra. In questo contributo, presenta i principali assi del suo corso sul tema dell'Open Data e sottolinea i vantaggi delle piattaforme e dei formati aperti nell’ambito della formazione, che permettono di rendere i contenuti didattici accessibili al maggior numero di persone.

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