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Lo shock della Prima Guerra Mondiale intensificava le incertezze, le ambivalenze nell'interpretazione del proprio tempo, i timori per il futuro e le trasformazioni culturali che hanno avuto origine nei decenni a cavallo del 1900. Diverse concezioni del futuro ‐ tra pessimismo culturale, speranze politiche e sociali di rinnovamento e semantiche comunitarie, soprattutto nazionalistiche ‐ si sono scontrate negli anni Venti e Trenta. Queste non erano solo l'espressione di diversi ambienti socio‐politici, ma anche di nuove concettualizzazioni, nuove semantiche e forme di espressione culturale, che si articolavano al di là dei confini degli ambienti politici. La RSSRC 2022 si concentrerà su diversi campi tematici e sulla loro complessità e interconnessione, con particolare attenzione al cattolicesimo in Svizzera.
(1) Discorsi di decadenza e di "cultura di massa":
Come sono stati accolti i discorsi culturali pessimisti degli attori cattolici in Svizzera? Come hanno influenzato le interpretazioni della crisi del dopoguerra, soprattutto in ambito culturale, nel confronto con le forme della danza, della cultura del corpo, del cinema emergente, alcune delle quali si stavano rapidamente diffondendo, anche sotto l'influenza americana, ma anche dell'arte e della letteratura moderna? Quale semantica ha dato forma a questo dibattito nei media? Quali forme letterarie e artistiche hanno assunto nel cattolicesimo svizzero? Quali sono state le manifestazioni dei discorsi di rinnovamento e delle nuove pratiche che ne sono emerse, che vanno dalla modifica delle vecchie pratiche religiose l'appropriazione di nuove forme a un postulato radicale di ricatolizzazione? Lettere pastorali e prediche, riviste e giornali (come il "Sonntag") sono fonti interessanti per queste domande.
(2) Nuovi media e nuove forme di vita religiosa e di celebrazione:
In che modo le innovazioni tecniche, soprattutto nel campo dei media, hanno influenzato la vita religiosa e la celebrazione, ad esempio nella liturgia (movimento liturgico, cori ceciliani), nelle associazioni, nei pellegrinaggi? Come si sono comportate e presentate in pubblico le comunità religiose, anche nella radio? A questo proposito, una visione transnazionale è particolarmente interessante. In questo campo sono importanti anche le nuove possibilità di aumentare i viaggi ‐ come ad esempio l'Abate di Muri‐Gries, i cui lunghi viaggi sono stati "facilitati" dall'automobile, o la presenza di Mons. Scheiwiler ai Congressi internazionali di Cristo Re degli anni Trenta.
(3) Dal "corporativismo" alla "difesa spirituale nazionale" ‐ discorsi socio‐politici d'impatto:
gli anni Venti e Trenta sono stati un "periodo d'oro" per il cattolicesimo svizzero dal punto di vista istituzionale e socio‐politico. Dal punto di vista politico, il cattolicesimo è diventato più coinvolto e le "élite" ecclesiastiche, come i vescovi e il clero, hanno trovato nei fedeli una "cassa di risonanza" attiva. Discorsi sociali influenti sono stati essenzialmente modellati da intellettuali e politici cattolici, in particolare il "corporativismo" (nelle varie forme che questo concetto denomina) e il discorso della "difesa spirituale nazionale". Questi due riceveranno un'attenzione particolare in un terzo campo tematico.
(4) Percezioni del fascismo e immagini del papa:
un quarto focus intreccia uno sguardo ai discorsi dei media in relazione ai Trattati Lateranensi del 1929 e in relazione ‐ di vari milieu cattolici ‐ al fascismo italiano (anche prima e dopo i Trattati Lateranensi) con uno sguardo alla messa in scena del papa. In che modo i trattati hanno influenzato la pietà ultramontana, ad esempio, il papa non poteva più essere stilizzato come un "prigioniero in Vaticano"? La figura del Papa è stata messa in scena in un altro modo? Quali sono i riverberi culturali quotidiani, e soprattutto iconografici, che si possono individuare nell'arte, nella cultura popolare e nei media?
I quattro campi tematici intendono aprire possibilità per una storia culturale del cattolicesimo in Svizzera negli anni Venti e Trenta in varie direzioni, anche con prospettive transnazionali. Per la RSSRC 115 (2022) è previsto un dossier, incorniciato dai redattori, dei contributi periziati in modo doppio anonimo, che non dovrebbe superare i 25.000‐40.000 battute (spazi e note a piè di pagina inclusi). Le linee guida sono disponibili a:
www.unifr.ch/szrkg.
I redattori chiedono che le proposte di titolo e brevi abstract di non più di 800 caratteri siano inviati in tedesco, francese, italiano o inglese alla caporedattrice Prof. Dr. Franziska Metzger (franziska.metzger@phlu.ch) e al collaboratore della redazione PD Dr. David Neuhold (david.neuhold@unifr.ch) entro la fine di aprile 2021. I contributi stessi devono essere inviati entro la fine del 2021. La SZRKG sarà pubblicata da Schwabe a Basilea nell'autunno del 2022 e i contributi saranno disponibili in versione ad accesso aperto, ad esempio su eperiodica. ch, con una moving wall di un anno.
Organizzato da
Rivista svizzera di storia religiosa e culturale 2022