Panel: Ressources et militantismes en Suisse au 20e siècle

Author of the report
Laura
Bernasconi
Università di Friborgo
Citation: Bernasconi, Laura: Panel: Ressources et militantismes en Suisse au 20e siècle, infoclio.ch Tagungsberichte, 16.07.2019. Online: <https://www.doi.org/10.13098/infoclio.ch-tb-0210>, Stand: 14.12.2024

Responsabile : Audrey Bonvin
Relatori: Cyril Michaud, Cyril Cordoba, Lucas Federer
Commentatore: Gilles Descloux


Resoconto in versione PDF


Il pannello, organizzato da AUDREY BONVIN, presenta delle ricerche riguardanti l’acquisizione di fondi da parte delle organizzazioni militanti di stampo internazionale presenti in Svizzera durante il XX secolo. La prima presentazione tratta del movimento “Riarmo morale” sviluppatosi in Svizzera negli anni 20 e offre uno sguardo economico per comprendere l’origine dei finanziamenti di questo un movimento di base religioso. Si prosegue con una riflessione sui fondi versati dalla Cina per il movimento maoista svizzero durante la guerra fredda, che mostra come le autorità abbiano cercato di scovare il capitale maoista, senza riuscirci. Segue una presentazione sul piccolo movimento trotskista nato in Svizzera dopo la seconda guerra mondiale, ponendo uno sguardo particolare agli anni 50 e 60 e mostrando da dove provenissero i suoi finanziamenti. Il pannello si conclude con un commento che riflette sui metodi di ricerca per studiare i fondi delle organizzazioni e come questi capitali influissero sulle loro decisioni.

A partire dagli anni 20 del XX secolo arriva in Svizzera, dagli Stati Uniti, l’associazione del “Riarmo morale” capeggiata da Frank Buchman. La riflessione sulle questioni finanziarie legate a questo movimento è offerta da CYRIL MICHAUD. Il suo scopo è di mostrare da dove provenissero i finanziamenti e qual era il grado di sostegno ricevuto dall’esterno e dall’interno dell’organizzazione stessa. Si tratta di un movimento di base religioso, ma con una componente propagandistica e militante che stava dietro una facciata apparentemente tranquilla. Si tratta di un movimento di utilità pubblica, che come tale non era soggetto a tassazioni. Questo spiega solamente in parte la ricchezza dell’organizzazione, dunque il relatore ha individuato all’interno dell’organizzazione un gruppo di persone che forniva la maggior parte del capitale. La struttura dell’organizzazione è composta principalmente da famiglie che sostengono il Riarmo morale tramite delle donazioni. Ulteriori ricerche hanno mostrato che si tratta di famiglie potenti e proprietarie di industrie, con i fondi delle quali sostenevano l’organizzazione. Il movimento stesso, secondo il relatore, aveva un interesse particolare per il capitale derivato dalle manifatture perché queste erano in grado di diffondere in modo efficace la loro una propaganda tramite l’utilizzo dei media. Il relatore definisce queste manovre come una “crociata” che ha lo scopo di creare una rete sociale intensa ed efficace. La ricerca è basata principalmente sugli archivi, grazie anche all’ottimo stato di conservazione dei documenti finanziari che erano estremamente dettagliati e mostrano il capitale effettivo gestito dal Riarmo morale.

Durante la guerra fredda in Svizzera il partito comunista è l’unico ad essere riconosciuto dalla Cina. La relazione con la potenza maoista è presentata da CYRIL CORDOBA. Il relatore ha confrontato i fondi delle associazioni legate alla Cina con i dati presi dagli archivi della polizia. Si nota l’influenza del potere cinese sulle decisioni e sul finanziamento delle associazioni filo-cinesi. Nel mirino della polizia sono finite organizzazioni come l’associazione, Amici della Cina, i cui membri erano spesso sorvegliati essendo ritenuti comunisti. La presentazione vuole anche spiegare la provenienza dei finanziamenti ed i mezzi usati per fare e diffondere propaganda. Secondo le autorità, il capitale era di origine comunista, dunque illegale, ma la polizia trovava solamente indizi che erano stati posizionati per loro dalle autorità cinesi per sviare le indagini, come spiega Cyril Cordoba. Questo permette alle associazioni di mostrarsi completamente indipendenti dalla Cina, anche se in realtà molti finanziamenti provenivano dal governo maoista. I fondi erano destinati alla creazione di movimenti pro Cina e alla stampa di riviste che trattassero l’argomento insieme ad altre attività di propaganda. Il movimento maoista non era presente solamente in Svizzera, ma molti finanziamenti erano destinati ad altre nazioni, tra cui l’Albania e il Libano. Il relatore ha potuto trovare molte informazioni sul capitale investito con delle ricerche su Tirana. Questo mostra l’importante rete internazionale creata dalla Cina per la diffusione del messaggio maoista. La ricerca del capitale cinese è complicata, visto che sono stati in grado di mascherarlo al meglio. Il relatore si è concentrato sui fondi d’archivio della fine della guerra fredda, nonostante l’apice dell’attività fosse all’inizio degli anni 60.

Negli anni 50-60, in Svizzera, il movimento trotskista vive un’importane ampliamento del capitale. Il suo coinvolgimento all’interno del panorama politico è presentato da LUCAS FEDERER. Lo scenario svizzero è costellato da piccole organizzazioni social democratiche tra cui un movimento di stampo troskista (Sozialistischer Arbeiterbund, SAB). Si tratta di un piccolo partito che in totale contava appena un migliaio di membri, il che avrebbe dovuto significare un coinvolgimento limitato all’interno della vita politica, ma che in realtà dimostrava un’attività rivoluzionaria intensa. Per questa ragione il relatore ha voluto indagare l’origine delle sue risorse. Si trattava di un’organizzazione che aveva un flusso di capitali particolarmente interessante. Il movimento si concentrava nella svizzera tedesca, a Zurigo, ed era particolarmente coinvolto nelle lotte sindacali per il miglioramento condizioni di lavoro. Il coinvolgimento con le industrie non si limitava alle lotte sindacali. Il relatore ha potuto dimostrare che la maggior parte dei fondi provenisse dagli industriali stessi.
Infatti Lucas Federer ipotizza che il miglioramento delle condizioni generali di vita è alla base delle nuove risorse a disposizione del movimento politico. Si nota per esempio il coinvolgimento di Hans Stierling, il fondatore della ditta di frigoriferi Siebert, il quale era fortemente troskista. Dunque molti dei finanziamenti del partito derivavano dalla fabbrica di Stierling. Visto che il capitale a disposizione era importante, il partito troskista si poteva permettere una forte propaganda. Non si trattava dell’unica fonte di guadagno; molti altri membri erano coinvolti nel finanziamento e non sempre erano visibili. Tra i membri più importanti si possono annoverare dei giornalisti e dei politici e si contano anche dei finanziatori esteri. Queste informazioni sono presenti all’interno degli archivi dell’associazione e il relatore ha seguito la pista dei soldi per trovare le informazioni necessarie, dimostrando l’importanza di scavare in profondità delle finanze nelle associazioni per portare alla luce tutti i dati necessari.

Il commento di GILLES DESCLOUX si concentra sulla questione della ricerca dei fondi finanziari all’interno degli archivi. Esponendo le difficoltà della ricerca e la facilità con cui lo storico si può perdere, spiega dunque l’importanza di focalizzarsi su finanziamenti diretti invece di cercare di comprendere il circuito su cui giravano i soldi. È importante comprendere la rete che influenza le decisioni di un partito per avere una chiara visione del suo andamento. Pone anche l’accento sull’importanza dei soldi come motore dei movimenti propagandistici, anche di stampo religioso. Dimostra anche come le questioni legate ai soldi non siano mai prive di tensioni compreso all’interno dei gruppi di stampo comunista, come succedeva per esempio nei movimenti maoisti. Sostiene anche l’importanza di non limitarsi ai finanziatori più evidenti, come nel caso del movimento troskista. In conclusione i soldi giocano un ruolo essenziale all’interno dei partiti. Il loro finanziamento non è sempre chiaro e legale, ma come il denaro permette di diffondere il messaggio del partito, il fine viene spesso considerato più importante dei mezzi utilizzati per raggiungerlo.

 

Descrizione del panel:
Michaud, Cyril: Les ressources de l’action du Réarmement moral en Suisse : entre finances et réseau (1946-1965)

Cordoba, Cyril: Les maoistes suisses et l’”or de Pékin” au coeur de la Guerre Froide (1964-1976)

Federer, Lucas: Sozalistischer Arbeiterbund und Proleterische Aktion – Bedingungen und Ressourcen der Trotzkistischen Organisierung von 1968



Questo resoconto fa parte della documentazione infoclio.ch del 5. Congresso svizzero di scienze storiche.

Event
5. Congresso svizzero di scienze storiche
Organised by
Società svizzera di storia e Università di Zurigo
Event date
Place
Zürich
Language
Italian
Report type
Conference