Famiglie nelle Alpi. Nuclei domestici e parenti, vicini e amici/che: reti di relazioni sociali ed economiche

Archived Veranstaltung
29. August 2024 bis 31. August 2024
Colloquium

Famiglie nelle Alpi.

Nuclei domestici e parenti, vicini e amici/che: reti di relazioni sociali ed economiche

 

Le Alpi sono state un’area di ricerca quasi classica per gli studi socioantropologici, soprattutto americani, che fin dagli anni ‘60 – e talvolta attraverso approcci quantitativi –, hanno incentrato la loro attenzione sulle comunità di villaggio, sulle famiglie e l’organizzazione domestica, sulla proprietà e sulle pratiche successorie ecc. In precedenza, erano stati condotti studi demografici e di geografia della popolazione – come, ad esempio, quelli della “Scuola di Innsbruck” – dedicati ad alcune valli alpine. Accese e intense discussioni ruotarono attorno al concetto di omeostasi e al collegamento tra popolazione e risorse disponibili, cercando di individuare i “meccanismi” che assicuravano il loro equilibrio. Approcci più aperti e flessibili rifiutavano tali prospettive alle quali si attribuivano tendenze di determinismo ambientale, privilegiando il riferimento alla possibilità di scelta da parte delle comunità alpine, e alla presenza di svariate forme di pluriattività e di economie integrate.

Con il fiorire, a livello internazionale, della ricerca storica sulla famiglia, a partire dagli anni ’70, le domande degli storici si concentrarono anche sulla composizione dei nuclei domestici e sull’organizzazione del lavoro, sulle differenze e le implicazioni delle norme e delle pratiche successorie, su specifici modelli migratori e matrimoniali e anche su temi storico-antropologici. Spesso le regioni montane si distinguevano per le specifiche costellazioni familiari: ad esempio, con la presenza di famiglie ceppo (stem families), in cui i padri mantenevano nelle loro mani il potere e l’autorità nella gestione dell’economia domestica anche dopo che un figlio o una figlia si erano sposati in casa, oppure di nuclei domestici complessi composti da più fratelli sposati che condividono l’eredità paterna, o di nuclei “parziali” con donne capofamiglia e uomini assenti a causa della mobilità stagionale specifica di genere. Nel complesso, gli studi hanno illustrato la diversità e la complessità delle famiglie e dei nuclei domestici.

Dagli anni ‘90 in poi, gli approcci si sono ampliati: lo sguardo sul “nucleo familiare” (Haushalt, ménage, household) si è frammentato e sono state introdotte prospettive differenzianti: l’attenzione si è spostata su singole figure familiari (mogli e mariti, figli e figlie, fratelli, nonni, ecc.), sui rapporti di genere e generazionali, sulle forme contrattuali legate ai quadri giuridici e amministrativi. I regimi possessori, quelli matrimoniali e quelli successori sono stati messi in relazione tra loro. L’interesse si è concentrato soprattutto sulla parentela, ma anche su altre relazioni sociali che andavano oltre l’ambito domestico, come i vicini, gli amici, i tutori e altri. Anche lo spettro sociale degli studi si è ampliato e differenziato, includendo gli individui esclusi dalla proprietà della terra, gli artigiani e i commercianti del mondo rurale, gli agricoltori e i lavoratori pluriattivi, nonché le élite, sia contadine che non.

Queste differenziazioni fanno da filo rosso al convegno della Associazione Internazionale di Storia delle Alpi che si svolgerà a Lubiana il 29-31 agosto 2024. Esso vuole interrogare il significato, la forza e il funzionamento delle relazioni che si tessono all’interno e attorno alle famiglie, dai parenti, ai vicini, agli amici e oltre, nei diversi contesti sociali ed economici delle società alpine. In particolare, si intendono indagare i legami di lavoro e patrimoniali, gli interessi contrapposti, così come le alleanze e le collaborazioni. In questa prospettiva, saranno accolte con favore proposte di riguardanti casi di studio locali o regionali, in prospettiva sincronica o diacronica, ma anche analisi di sintesi su concetti e modelli propri alla storia della famiglia (alpina) sulla base delle proprie ricerche. Saranno inoltre benvenute le proposte riguardanti studi comparativi inter-alpini o che combinino due o più di questi approcci. Sono ammessi anche contributi riguardanti altre aree montane europee che riguardino i temi e gli approcci presentati in questo invito.

 

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Families in the Alps

Households and relatives, neighbours and friends – social and economic relationship networks

Since the 1960s, the Alps have represented an almost classic field of research for (mainly American) social anthropological studies on villages and families, dealing with property, inheritance, and so on. Some of these studies already involved a quantitative approach. Some studies of the geography, population, and demography of certain Alpine valleys had already been carried out by then (such as the “Innsbruck School”). Among other issues, the intense and controversial discussions in the Alpine context revolved around homeostatic concepts. They explored the potential connection between the population and the available resources in the sense of a demographic-economic balance or the limits of population growth based on marriages and births as essential factors. The more open and broader approaches rejected the environmental deterministic perspectives and referred to the freedom of choice, various forms of pluriactivity, and integrated economy.

With the international boom in family history research since the 1970s, the questions of historians also focused on household composition and work organisation, differences and implications of inheritance laws and practices, specific migration and marriage patterns, as well as historical-anthropological topics. Mountainous regions often stood out due to their particular household constellations, for example, the presence of stem families in the narrower sense, in which fathers continued to hold power, authority, and economic management in their hands, even after a son or daughter had married into the house; the shared fraternal inheritance and complex households with several married brothers; or households headed by women in the absence of men resulting from gender-specific seasonal mobility. Generally, studies also illustrated the diversity and complexity of families and households.

From the 1990s onwards, the approaches expanded even further and “households” virtually dissolved with the introduction of differentiating perspectives. The focus now shifted towards individual family roles (wives and husbands, sons and daughters, siblings, grandparents, etc.) and relationships based on gender and individual generations, depending on the contractual arrangements subject to legal and administrative frameworks. Historians started to assemble a comprehensive overview of the various property, inheritance, and matrimonial property regimes. The interest now focused on the familial and other social relationships that transcended the households – such as neighbours, friends, guardians, and others. The social spectrum of studies was also expanded and differentiated, as it now included landless people, rural artisans and traders, farmers, pluri-active workers, and the peasant and other elites.

The planned conference of the International Society for Alpine History is based on these differentiations. We will question the significance, effectiveness, and modes of action of the fundamental relationships embodied in the families, relatives, neighbours, friends, and others – in the various social and economic contexts of Alpine societies. Thus, we will address work and property relations, competing interests, as well as alliances and collaborations. Authors are invited to present papers on the local or regional case studies from a synchronic or diachronic perspective, discussions of concepts and models specific to the (Alpine) family history based on their own research, inter-Alpine comparative studies, or papers combining two or more of these approaches. Contributions focusing on other European mountainous areas that correspond to the themes and approaches presented in this call may also be accepted.

 

Organisiert von
International Association for Alpine History - University of Ljubljana

Veranstaltungsort

Inštitut za novejšo zgodovino / Institute of Contemporary History
Privoz 11
1000 
Ljubljana (SI)

Kontakt

Luigi Lorenzetti
Sprachen der Veranstaltung
German
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Italian
English
Other

Zusätzliche Informationen

Kosten

CHF 0.00
Evento gratuito

Anmeldung

none